Il Dono Più Prezioso… Storia d’Incanto

 

 

 

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In un luogo qualunque

e in tempo indefinito…

se ne trova il ricordo

tramandato in antiche ballate

 

 

 

In un villaggio in riva al mare

viveva una piccola comunità di pescatori


 

 


 

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nonostante il duro lavoro…

ogni mattina salpavano all’alba

sullo loro piccole barche

e tornavano a sera incrostati di sale e fatica…

erano felici

perchè il mare era generoso

 


Solo uno di loro era sempre triste…

i suoi occhi velati

scrutavano orizzonti lontani

 

 

 

 

 

 

 

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nessun sorriso sulla riva del mare

c’era più ad accoglierne il ritorno 

e sognava di viaggi avventurosi

e di amori fantastici

nessuna pesca lo rallegrava

si dice che un giorno

mentre era in mare

avesse sentito un canto…

 

 

 

 

 

 

 

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Il mare si sa

è popolato di creature
anche meravigliose

alcune pericolose

altre curiose

talune che nuotano per non pensare

 

 

 

 

 

 

 

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Ad esempio le sirene

e una sirena può essere contemporaneamente

ognuna di queste cose

 

Tanto si dice di loro

di queste mitiche creature dal cuore freddo

tanto si è scritto ora e sempre



Nessuno ne volle addirittura sentire il canto

soffrendo legato all’albero maestro

 

 

 

 

 

 

 

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Ma anche degli uomini

si racconta dalle sirene

per metterle in guardia

e probabilmente Hans Crhistian Andersen

ha origliato le loro storie

scrivendone una fiaba triste e meravigliosa

forse la sua più bella

 

 

 

 

 

 

 

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Tornando al pescatore…

quello triste e insoddisfatto

… spesso trascurava il lavoro

per rincorrere un riflesso fra i flutti

i suoi compagni lo compativano

e lui piano piano si rinchiuse in se stesso

 

In un’alba cupa…

mentre tutti erano preoccupati

per una tempesta imminente…

lui scorse una figura in lontananza

che si allonanava velocemente al largo

e sordo ai richiami degli altri pescatori

deciso

si avventurò al suo inseguimento

non si fermò nonostante il pericolo

fino a quando un’onda

spazzò violentemente la sua barca

trascinandolo in mare

 

 

 

 

 

 

 

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Ovviamente direi

altrimenti come avrebbe mai potuto

raggiungere la sirena

incontrarla

e così dar vita ad una storia

e a questo ricordo


Perchè proprio di una sirena si trattava

la stessa che osservava spesso

i pescatori incuriosita

ma si teneva sempre a debita distanza

conscia del pericolo…

 

 

 

 

 

 

 

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del rischio di essere pescata

 

 

Ma se ora non fosse intervenuta

il pescatore sarebbe annegato

e in un attimo mise da parte i timori

lo raggiunse e lo aiutò a risalire sulla barca

 


Da quel giorno

ogni giorno e per molto tempo

il pescatore e la sirena si incontravano in mare

e parlavano e si raccontavano

ognuno perso nella voce dell’altro…

immaginando quello che ne assorbiva

una del suo mondo fantastico

l’altro della sua insoddisfazione

nella vita al villaggio

e del desiderio di viaggiare

ma non era più triste

perchè ora aveva lei nel cuore

 

 

 

 

 

 

 

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Fino a quando

ci fu un periodo in cui il mare si colorò di rosso

e nessun pesce o altro ci si avventurava

e anche i più tenaci e pazienti

tornavano a casa a mani vuote

al villaggio c’era disperazione

e piano piano si spopolava

mentre le barche venivano vendute

 

Venne il momento di andarsene

anche per il nostro pescatore

e nell’ultimo incontro fra lui e la sirena

lei gli posò un’ostrica sulle mani protese

 

e dai suoi occhi

cadde una sola lacrima a bagnarla

 

 

 

 

 

 

 

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così la conchigla

si aprì e la goccia divenne perla


Era un dono 
e gli avrebbe portato fortuna
ma doveva custodirla con cura

ricordandosi di farla respirare

e se si fosse trovato in difficoltà

anche se donata

poteva venderla


Lui commosso promise di tornare

appena avesse potuto

non appena fosse venuto il tempo

e richiuse la conchiglia

mentre già il suo sguardo

era volto all’orizzonte


L’ uomo si trasferì in un paese vicino

faticò a trovare lavoro

e provò a vendere la perla

ma era troppo preziosa

e dovette fuggire perchè scambiato per ladro

allora la tenne chiusa nella conchiglia

e si scordò di continuare ad aprirla

nel tempo successivo le cose andarono meglio

e incontrò anche una ragazza

si sposò ed ebbero dei figli

era una famiglia felice

solo lui era triste

 

 

 

 

 

 

 

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con lo sguardo perso in orizzonti lontani

e si diceva che immaginasse

avventure fantastiche
fino a quando all’improvviso

iniziò a sparire per ore

tornando poi a casa con un sorriso…

sognante

 

 

 

Mi sono chiesta che fine ha fatto la sirena

ma nessuno ne ha scritto nulla

so solo qualcosa della perla

una notizia frammentaria

sembra che l’uomo…

cercando un dono speciale

per il matrimonio della figlia…

abbia rovistato nel baule delle cose dimenticate

trovando l’ostrica accanto all’orologio del tempo perso

ma si era scordato di aprirla

e le perle si sa…

non sopravvivono senza respirare

 

 

 

 

 

 

 

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Non c’è nulla di epico in questa storia

nessun colpo di scena o finale scoppiettante

è solo un racconto…

parole lasciate in giro e raccolte

 

Ma se una morale

vogliamo cercarla a tutti i costi

la troviamo nel Dono più prezioso che si possa fare

come la lacrima della sirena dal cuore freddo

troppo prezioso per essere usato

e al contempo reso inutile da chi lo riceve

e nel coraggio…

quello che ci vuole per vivere con gioia

la propria realtà

 

 

 

 

 

 

 

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B.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Musica

Pino Daniele & Giorgia

Vento di passione

 

 

 

 

 

Il Dono Più Prezioso… Storia d’Incantoultima modifica: 2013-10-27T06:43:00+01:00da bricciole
Reposta per primo quest’articolo

25 pensieri su “Il Dono Più Prezioso… Storia d’Incanto

  1. Eccola la tua perla!!! ^______^Per troppo tempo ci hai privato dei tuoi doni preziosi!Grazie per essere tornata… e per essere tornata così!!

    • Si va… si vienel’importante è essere e non apparireIl tocco del vero si percepiscequindi meglio tacere che parlare a vuoto… grazie a te della presenza

  2. Scorrendo le parole ed il loro significatoqualcosa colpisce anche se ne è priva… nella mano tesa a raccogliere ciò che può essere raccolto bagnandosi il palmo che è un’infinita tristezza! Ed avrei preferito che fosse sollevataa sottolineare la gioia del tempo scandendo ogni attimo di condivisione e riposo, inumidendo la spalla protesa a sostenere e a sopportare la dolcezza di parole solitarie che finalmente avevano un’eco e smettevano di rimanere sorde!…Che avesse stretto tutto ciò che si meritava senza l’indugio dei dubbi né delle ambiguità obnubilanti il cuore… e che si fosse unita all’altra per tenere stretto in un tenero rifugio ciò che è stato anche ascolto e comprensione. Non c’è suono o azione né eufemismo che possa descrivere il sapore ed il fastidio del sale fra le parole non pronunciate e che forse avrebbero dovuto esserlo senza rimanere silenziose eppure, in un senso, così assordanti da essere costretti a guardare gli orizzonti per non esserne attratti.Ci vuole forza, infatti, ad allontanarsi dalla fonte dell’interesse staccandosi dal sentiero che hai creduto aver ritrovato ritenendolo il tuo.Guardo e riguardo quella mano protesa e scorgo chi la sostiene ed a cui appartiene notando quanto le assomigli nelle intenzioni e nelle azioni e nel trasporto così oculato e attento.Verrebbe naturale ora continuare con il Ma…quando invece non lo faccio, fermandomi con le parole scritte che seguono quelle risuonate nell’aria fra due falò accesi e scoppiettanti!Gianni.

    • In fondo questa è parte sottesa della storiachi non chiede nullaviene travisato da chi vuole daree anche da chi si sente in difetto per aver suscitato interessequi non si parla di sirene ma di una in particolareunicala puoi distinguere da pochi particolarie solo se fai bene attenzionenon le piace apparirevuole solo esistere e non a discapito di altrie proprio quel suo dono ne è l’essenzala sua vitache il pescatore ha scordato di far respirareE… chissà che fine ha fatto la nostra sirenaper caso te lo sei chiesto anche tu?Alessandra

  3. Una lacrima proveniente da un cuore freddo diventa un immenso dono, un dono di calore. quello stesso calore di cui il pescatore aveva un tremendo bisogno.Mai rinunciare al calore. Ci si appiattisce, si smette di vivere.C’è molto da riflettere.Un abbraccio.Imperf

    • Sì… c’è da rifletteresi dona senza aspettarsi nulla in cambiose qualcosa torna hai trovato qualcosa di specialema troppo spesso quando non chiedil’altro poi si scorda che potresti avere dei desideriquindi ti accorgi che non c’è scambioma assorbimento di quel caloreNon penso che si smetta di viverecerto si perdono tante opportunitàforse le più prezioseun po’ come quando fai un viaggioti fermi a fare il pieno all’autopoi proseguifino al prossimo distributoreconfidando che il gestore sia onestotutto questofino a che si giunge alla metae credo che il pescatore non l’abbia raggiunta maichissà…anche rispondere ad un commentoè un’opportunità… uno scambiograzie del passaggiononostante la mia immobilità

  4. hai cambiato stile, be in fondo ne è passato di tempo dall’ultima volta che ho riaperto il blog.. un abbbraccio

    • Da sempre qui trascrivo quello che è già scrittosenza pretesa di stilesono le emozioni e il vissuto che colorano i foglie sì… è passato tanto tempoe tante cose succedono… nel suo trascorrere Ci sono poche voci conosciute oraed è un piacere quando qualcuno tornaricambio l’abbraccio

    • Accade…e che sia donandole che le priviamo del loro valore…oppure proprio l’essere troppo preziose le rende inutiliper la responsabilità che comportano… ma non si può spiegare tutto

  5. che bella canzone 🙂 e che bella storia.grazie per il passaggio. Non è proprio un’associazione di volontariato quella di cui parlavo ma il volontariato c’entra. Ti spiegherò caso mai in separata sede :-)alla prossima mandi 🙂

    • Per ora ho solo dato una mano di colore
      ma credo che non sia così male
      la musica c’è per noi di myblog
      ma non ho ancora provato a postare

  6. ciao dolce bricioletta, è bello ritrovarsi…con tutte ste modifiche non ci sto capendo molto…l’unica consolazione è che non ho perso i link degli amici
    bacionissimo
    dif

    …al solito i tuoi post son delle kikke preziose!!!

  7. In quest’angolo di incontri e deposito di parole
    che siano assonanti o solo stonate
    sentite o solo pronunciate
    rivelatrici o persuasive.
    Tanti Auguri BriCciole!…
    In queste mura invisibili
    che delimitano un’area
    spettatrice di storie.
    …Per un Natale il più sereno possibile!
    Al di la delle aspettative
    in accordo con ciò che desideri.

    Gianni

  8. ma ciao!! In attesa che tu ritorni a farci dono di parole di te… ti lascio qui i miei auguri di una serena pasqua.
    E anche un… baciotto alato!! 😉

  9. Mi ha sempre fatto un certo effetto scrivere in bianco su sfondo completamente nero, sembra che le parole si staglino in un tempo ed in un luogo più distintamente, come se ci fosse più forza, ma è solo un’impressione… fra le righe di un blog rallentato che vorrebbe forse dire ancora molto. E’ quello che spero e non credo di essere il solo a volerlo mentre ti incoraggio a permettere che questo avvenga.
    E ti lascio un saluto comprensibile in questo mondo che non sempre lo è. Non sempre lo è stato. Mentre facciamo di tutto perché lo diventi.

    Uomo

  10. Passeggiando un pò riscopro questo luogo come quando mi sono fermato sul ciglio della strada interrompendo il viaggio solo per ‘sentire’ la morbidezza dell’erba, che non proviamo mai per la consuetudine che abbiamo di muoverci solo su pavimenti rigidi. Diversamente dalla freschezza, che ti bagna di rugiada le scarpe, dell’erba intrisa di profumi.

    Uomo

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