Le luci abbaglianti penetrano
assorbite dalle pupille
strette fino al non esserci
e il calore quasi brucia il volto
avvolgendo il corpo
la mente svuotata dall’oggi
pronta a trasmettere emozioni conosciute
nella distanza dall’essere
proteggendolo dall’invasione di quell’altro
costruito unicamente
per essere rappresentato
Il personaggio ben architettato
prende vita propria e si muove
col tuo corpo prestato
gesti e voce e pensieri
diventano tuoi
coinvolgendoti
E quelle emozioni tornano dalla platea
come onde di piena
colmandoti
e lasciandoti vuoto
nella risacca
scandite da un tempo studiato
Ed ecco la fine
catartica ineluttabilità
di ogni rappresentazione
Un inchino ed esci di scena
In compagnia dell’eco degli applausi
Ti muovi con cautela per il buio improvviso
respirando la polvere
che si muove al tuo passaggio
profumata di essenze rappresentate
rimaste galleggianti
quasi imprigionate fra corde e quinte
Il costume di scena
scivola sul corpo accarezzandolo
e resti lì
per qualche attimo
non misurabile
di immobile nudità
momento sospeso
fra rappresentazione
e realtà
Il personaggio vive e muore ogni sera
e l’attore che se ne innamora
sa
di morire con lui
ogni volta
B.
Credo di aver vissuto tutto questo, forse in un’altra vita…ero altro, altrove.
La cosa peggiore è quando la vita diventa un palcoscenico e il personaggio pende il sopravvento sulla persona reale.
ti abbraccio
Un ottimo esercizio per evitare che questo accada
consiste nell’immaginare il confine fra realtà e rappresentazione
visualizzando una retta ben definita
oltrepassandola per andare in scena si entra nel personaggio
la stessa cosa fatta al contrario per uscirne
facendo attenzione a non invertire i passaggi altrimenti…..
ci sono altrove sognati o vissuti o solo… rappresentati
anche qui il confine è una linea spesso molto sottile
e io abbraccio te
La vita spesso è un palcoscenico, recitano i buoni ed i cattivi, gli onesti ed i disonesti, chi ha studiato la propria parte e chi la improvvisa.
In riferimento al commento che mi hai lasciato, visto molto tardi (non posso contraccambiare l’augurio): La speranza ce la costruiamo noi. In tanti cerchiamo una via, speriamo di confluire in un cambiamento reale.
condivido……ma quando la finzione diventa abitudine il confine è gia passato e la linea si spezza inevitabilmente.
Tra palco e realtà… due mondi meravigliosamente e maledettamente paralleli… in cui vince non chi riesce a stare in bilico, ma chi riesce a ritagliarsi il “suo” posto ora da un lato, ora dall’altro… senza paura di emozionarsi e rinnovarsi… perchè ognuno dei due mondi è al servizio dell’altro.
Bello ritrovarti. Un abbraccio
Questo è il senso…
il piccolo grande segreto di Pulcinella
mai persa
Su un palcoscenico puoi essere te stesso… non è necessario fingere.
Buon pomeriggio e un caro saluto per augurarti un lieto proseguimento di giornata……
Metti in gioco certamente molto di te
ma sul palco… al contrario che nella vita
sai quanto dura la rappresentazione
e soprattutto sai che non è altro che un assaggio di realtà
quindi interpreti e non vivi
altrimenti appunto… il sipario sarebbe una fine ripetuta
E’ un baratto fra il futuro ed il presente
l’immaginato e le recrudescenze
ma anche della routine con il fantastico
e fra la realtà ed i sogni
in momento di inconciliabilità ragionata
e di desideri confessati
di idealizzazione e razionalità…
contrapposizioni poderose
che impongono un alto prezzo
dell’anima che sta nel mezzo
e che possiede due cervelli
due capacità raziocinanti e più desideri di vita.
Uomo
no comment…
Non si baratta mai la vita
si può giocare a farlo sul palco
le zone intermedie sono terreno di chi non sa cosa vuole
o non è soddisfatto di sè e si veste di umori per piacersi
e spesso per stare su quella posizione indefinita
per tenersi in quell’equilibrio precario
spinge e urta ogni cosa nei pressi
non riconoscendo più ciò che è vero
da quello che ha creato con la mente
peccato veramente che ci siano cosi tante persone in grado di recitare la parte di commediante , attore o attrice x tutta la vita …
e che vadano anche fieri di tutto ciò…..
bellissimo post …
buonaserata Bricciole
molte volte, tutto ciò diventa la quotidianità.
Un abbraccio
Troppo spesso…
Alla fine di ogni rappresentazione, il bravo attore, sa come uscire dal personaggio ed è subito pronto per interpretare altri ruoli.
Come nella vita, del resto.
Bella metafora, questo palcoscenico!
Ti abbraccio, Bri!
Nadia
Sì… il bravo attore interpreta e non vive il personaggio
il metodo di Brecht… per intenderci
ricambio l’abbraccio Nadia
Anche Limi è uscito di scena.
Ma rimane sempre qualcosa, di lui, negli spettatori e in chi lo ha avuto vicino.
Bellissima questa metafora, anche se certe volte viviamo tragedie e commedie che non riusciamo a interpretare e a capire.
La persona (maschera) è sempre se stessa e non esiste finzione, anche se pensa di fingere.
Un abbraccio
giulia
ciao sensualissima fanciulla!
ogni personaggio vive sulla scena della vita, muore sulla stessa scena a rappresentazione finita per rivivere e per rimorire ricreandosi infinite volte….
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un abbraccio di cuore e un grande sorriso 🙂
Dif
………
grazie degli auguri bricioletta
pure a me succede di essere in ritardo
così la va da un po’
Rinnovamento e rinascita
con qualche ricordo in più
Un abbraccio… Dif
buon fine settimana…
qui a mare a mare a mare… 🙂
Un fine settimana di sole a te!
Da mare… a mare 🙂