Figure confuse
cantano nenie antiche
gettando ombre sulle ombre
ondeggiando lentamente
seguendo cadenze ipnotiche
le immagini si dilatano
come sotto una enorme lente
Attorno il silenzio si concentra
ogni rumore è attento
Il chiarore si espande
colorando le ombre danzanti
di donne che cantano
svelando i volti intenti
al fuoco e alla luna
scandendo con i ventri oscillanti
il ritmo sempre crescente
Parossismo dei sensi
nei volti distorti
il baluginare dei denti
fino all’esplosione di luce
un’apparizione dirompente
lacera ogni suono
interrompe i movimenti
Ombra fra le ombre
figura resa imponente
da quell’attesa danzante
portata all’estremo
dal desiderio evidente
Nel silenzio sospeso
una ad una viene scelta la donna
saziata nelle carni
e parole sussurrate
blandita nella vanità
ascoltata nei desideri espressi
parole suggellate da labbra infuocate
ogni arsura da unica coppa dissetata
a morsi sfamate
dalla stessa carne sacrificata
Ad ognuna la stessa promessa
in risposta a medesima richiesta
e ignara sorride
pensieri che nessuna confessa
incoronandosi prescelta
credendosi esaudita
specchiandosi nell’effimero
osserva l’immagine riflessa
del desiderio ancestrale
illusione di esserne l’assunta
di aver plasmato sul volto
la bellezza travolgente
dono richiesto in pegno
di una dedizione viscerale
Le fiamme si smorzano
il rito è compiuto
restano i fiati ansimanti
le figure stremate si muovono appena
cercano invano
il compagno evocato
solo ora sembrano accorgersi
delle altre presenze
rianimate si contrappongono
prima nel mostrare i doni presunti
poi nel crollo dell’illusione
si scagliano in una lotta mortale
senza alcuna coscienza
di ferire per prime se stesse
fino al completo annullarsi
ombre sulle ombre
assorbendo l’oscurità
una fra tutte
si solleva alla fine
un grido di gioia
le esce dalla gola
i suoi occhi si posano
su un punto lontano
dove un chiarore
arriva distinto
e un ritmo ipnotico
le strozza il respiro
quel coro di voci
che intona una nenia antica
la attira anche stanca
Una lama di luce ti ferisce gli occhi
il risveglio è brusco
ma davvero liberatorio
era solo un sogno
talmente reale
come solo il peggior incubo
può essere
scrolli le spalle
con un sorriso ti alzi dal letto
e già pensi alla doccia ristoratrice
al gusto del caffè
e mentre ti avvii decisa
non guardi a terra
non vedi i tuoi piedi lasciare
quelle assurde
appiccicose
impronte
rosse
Sei sempre stata molto
distratta…