Le luci abbaglianti penetrano
assorbite dalle pupille
strette fino al non esserci
e il calore quasi brucia il volto
avvolgendo il corpo
la mente svuotata dall’oggi
pronta a trasmettere emozioni conosciute
nella distanza dall’essere
proteggendolo dall’invasione di quell’altro
costruito unicamente
per essere rappresentato
Il personaggio ben architettato
prende vita propria e si muove
col tuo corpo prestato
gesti e voce e pensieri
diventano tuoi
coinvolgendoti
E quelle emozioni tornano dalla platea
come onde di piena
colmandoti
e lasciandoti vuoto
nella risacca
scandite da un tempo studiato
Ed ecco la fine
catartica ineluttabilità
di ogni rappresentazione
Un inchino ed esci di scena
In compagnia dell’eco degli applausi
Ti muovi con cautela per il buio improvviso
respirando la polvere
che si muove al tuo passaggio
profumata di essenze rappresentate
rimaste galleggianti
quasi imprigionate fra corde e quinte
Il costume di scena
scivola sul corpo accarezzandolo
e resti lì
per qualche attimo
non misurabile
di immobile nudità
momento sospeso
fra rappresentazione
e realtà
Il personaggio vive e muore ogni sera
e l’attore che se ne innamora
sa
di morire con lui
ogni volta
B.